giovedì 18 dicembre 2014

Mi contraddico perchè contengo moltitudini.

Quando devo scegliere lo stile di un complemento di arredo mi sento indecisa come davanti alla vetrina di una pasticceria francese.
Vorrei prendere tutto, dal cioccolato ai frutti di bosco, anche se cozzano tra loro. Vorrei lo stile moderno, il classico chic, l’etnico, il vintage. Poi mi fermo un attimo e penso: “Fermati, Dorothea. Finirai per farti venire le vertigini ogni volta che apri quella porta e vedi questo caos di stili”.
Allora ho deciso di darmi tre regole inviolabili.


Number one. Devo trovare il mio stile, che poi non vuol dire uno stile unico per ogni ambiente, ma piuttosto un filo che leghi in armonia le diverse sfumature di uno stesso stile. Insomma, il mio filo d’Arianna. E poi, del resto si sa “mi contraddico perché contengo moltitudini”, come diceva Walt Whitman.

Number two. Devo scegliere. Ci ho pensato questo sabato, guardando rapita un tavolino in stile provenzale color tortora. L’ho misurato, ho immaginato dove avrei potuto posizionarlo in casa mia. Ero indecisa, così mi sono lasciata sedurre dal mio viso che si rifletteva in uno specchio in stile rustico. No, ma perché perdo tempo con queste cose? Sono tornata a cercare il mio tavolino provenzale ed ecco che lo vedo sotto braccio a una signora sui sessanta che se lo portava via compiaciuta.

Number three. Devo immaginare. Quando vedo qualcosa che mi piace, la cortina che mi separa dalla casa che vorrei dovrebbe dissolversi per farmi vedere il posto giusto nella mia casa, il posto per cui quell’oggetto è nato. 
Ça y est: ti ho trovato e non mi scappi.


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